L'Organo Prina

Sulla cantoria in controfacciata è presente un’ organo costruito dai fratelli villasantesi Ferdinando e Paolo Prina.

 

La costruzione di questo strumento la si deve all’ allora parroco don Vincenzo Panceri che dopo aver ampliato la chiesa portandola a tre navate, volle dotarla di un nuovo “mastodontico” organo. Infatti, il precedente strumento risultava problematico e bisognoso di continue manutenzioni. Già l’arcivescovo di Milano Bartolomeo Carlo Romilli, durante la sua visita pastorale alla Pieve di Monza, annota nell’ inventario degli arredi di Villasanta “un organo logoro e scordato”. Lo stesso Paolo Prina nello stesso anno di costruzione del nuovo organo, presenta una fattura di lire 10 “per manutenzione fatta all’ organo vecchio per sette mesi”.

 

Fu così che lunedì 6 ottobre 1884 venne stipulato il contratto di fornitura per un nuovo organo di 40 registri (1300 canne) al prezzo di lire 5000.

 

Il collaudo dello strumento fu fatto nel luglio 1886 dal M. Davide Antonietti, organista del Duomo di Monza di cui è conservato in archivio l’atto.

 

Monza, lì 21 luglio 1886

 

Il sottoscritto, accogliendo l’onorevole incarico affidatogli dal reverendo parroco e dalla Veneranda Fabbriceria della chiesa parrocchialedella Santa, vicino a Monza, si recò nella detta Chiesa ad esaminarvi il nuovo Organo di costruzione dei sigg.ri Fratelli Prina.

 

Gode il sottoscritto di poter dichiarare che la piena fiducia riposta dal sig. Parroco e dalla Veneranda Fabbriceria nei sigg.ri Prina non venne smentita avendo essi compiuta l’ opera con vero amore pel proprio Paese, e quindi meritevole di collaudazione.

 

In fede Davide Antonietti

 

Maestro organista nella R. Basilica di S.G. Battista Monza

 

 

 

L'organo è a trasmissione integralmente meccanica e la sua consolle è a finestra e possiede un'unica tastiera di 58 note (Do1-La5) con prima ottava cromatica estesa. La spezzatura tra bassi e soprani è tra Si2-Do3. La pedaliera a leggio di 12 note, 18 tasti di cui gli ultimi due azionanti rispettivamente la Terza mano e il Rollante. I registri sono azionati da manette a scorrimento laterale disposte su due colonne alla destra della tastiera.

 

 

In aggiunta ai consueti pedali per il “Tiratutti” e la “Combinazione libera”, troviamo il pedale per la gelosia del registro Corno 16’ Soprani e tre pedaletti in ottone corrispondenti all’ Ottavino 2’, Corno Inglese 16’ Soprani e Rollo a 4 canne.

 

Lo strumento è interamente racchiuso all'interno di una cassa lignea dipinta, con mostra inserita entro un campo con arco ribassato; essa è composta da 30 canne appartenenti al Principale I Bassi 8', disposte in cuspide unica. A sinistra della consolle è presente una piccola cassa espressiva contenente il registro Corno 16’ Soprani.

 

 

L’organo fu rimosso nel 1988 per permettere i lavori di consolidamento e ampliamento della cantoria ed è stato restaurato nel 2002 dai Fratelli Pirola di Sovico.

 

 

Qui sotto la disposizione fonica

 

 

Colonna di sinistra - Concerto


Corno

16' Soprani

Fagotto

8' Bassi

Violoncello

4' Bassi

Flagioletto

2' Bassi

Corno inglese

16' Soprani

Clarinetto

8' Soprani

Tromba

8' Soprani

Flutta

8' Soprani

Violone

8' Bassi

Viola

4' Bassi

Flauto

4' Bassi

Flauto

4' Soprani

Ottavino

2' Soprani

Violino

8' Soprani

Voce umana

8' Soprani

Bombarde

12' (al Pedale)

Tromboni

8' (al Pedale)

Timpani

(al Pedale)

Terza mano

 

 

Colonna di destra - Ripieno


Principale

16' Bassi

Principale

16' Soprani

Principale I

8' Bassi

Principale I

8' Soprani

Principale II

8' Bassi

Principale II

8' Soprani

Ottava

4' Bassi

Ottava

4' Soprani

Duodecima

2.2/3'

Decimaquinta

2'

Decimanona

1.1/3'

Vigesimaseconda

1'

Vigesimasesta

2/3'

Vigesimanona

1/2'

Trigesimaterza e sesta

1/3'-1/4'

Duodecima

5.1/3' (al Pedale)

Contrabbassi e rinforzi

16'+8' (al Pedale)

Bassi armonici

8' (al Pedale)

 


I Fratelli Prina furono molto attivi nella seconda metà dell’ ottocento. Furono probabilmente allievi dell’ organaro Livio Tornaghi di Monza anche se da diversi documenti risulta come collaboratore.

 

Molto apprezzati per la loro perizia e abilità, la loro attività fu prevalentemente di riparazione e restauro. Gli strumenti nuovi di cui si ha notizia sono pochi e solo due sono giunti fino ai giorni nostri intatti: l’ organo del 1872 per la chiesa di Mezzana di Somma Lombardo (rifacimento) e il nostro.

 

Non è nota la data di cessazione dell’attività ma questa avviene presumibilmente alla fine dell ‘800.