Gli Organi di Sant'Anastasia a Villasanta

Pianta della chiesa dopo l’ampliamento del 1884
Pianta della chiesa dopo l’ampliamento del 1884

 

L’attuale chiesa di S. Anastasia è il risultato di due ampliamenti della preesistente chiesa parrocchiale le cui dimensioni erano quelle dell’attuale navata centrale fino all’inizio del transetto. Con il primo ampliamento completato nel 1884, furono aggiunte le due navate laterali ma la lunghezza rimase pari a circa la metà di quella attuale. L’organo Prina fu costruito per questo primo ampliamento, con una volumetria di molto inferiore a quella attuale, ragion per cui, fin dai primi disegni preliminari per il secondo progetto di ampliamento, fu presa in considerazione l’ipotesi di dotare il tempio di uno strumento più adeguato.

 

Il secondo progetto di ampliamento, realizzato negli anni ’30 del secolo scorso, prevedeva in effetti anche gli spazi per la realizzazione di un nuovo strumento. Nel progetto vennero immaginate e poi predisposte due cantorie in cemento rivestito di legno in fondo a ciascuno dei 2 transetti, destinate ad alloggiare un nuovo organo che, per svariati motivi, non poté essere realizzato in quell’occasione.

 

Vista in sezione del progetto degli anni ’30 dove è evidente la previsione di un nuovo organo e la rimozione della tribuna in controfacciata
Vista in sezione del progetto degli anni ’30 dove è evidente la previsione di un nuovo organo e la rimozione della tribuna in controfacciata

 

Verso la metà degli anni ’50 del secolo scorso, l’organo Prina divenne inservibile. Fu ventilata l’ipotesi di utilizzarne il materiale per realizzare uno strumento da collocarsi nelle due cantorie. Fortunatamente questa ipotesi non ebbe seguito e si preferì optare per la costruzione di un nuovo strumento da collocare nell’abside, dietro l’altar maggiore, per l’accompagnamento corale. Fu così che nel 1961 la ditta Balbiani Vegezzi-Bossi di Milano posò il piccolo strumento tuttora esistente e perfettamente funzionante.

 

Nel 1986 fu nominato parroco don Ferdinando Mazzoleni che qualche anno dopo il suo insediamento iniziò un importante intervento di restauro e completamento dell’intero edificio. I lavori durarono una decina d’anni e nel 2002 fu finalmente restaurato anche l’organo Prina, ad opera dei fratelli Pirola di Sovico.

Don Ferdinando Mazzoleni
Don Ferdinando Mazzoleni

 

Sin dal suo insediamento, don Ferdinando si occupò molto attivamente dell’aspetto musicale nella liturgia proponendo anche diversi concerti di musica. Il restauro dell’organo Prina fu un’occasione per incrementare la proposta musicale ospitando diversi artisti. Fu al termine di uno di questi concerti che l’organista Paolo Oreni si offrì pubblicamente di progettare un grande strumento per le due cantorie vuote. Questa proposta ed il grande entusiasmo del pubblico presente segnò il punto d’avvio per la realizzazione di un progetto pensato decenni addietro e mai concretizzatosi fino ad allora.

 

Due fortunate coincidenze contribuirono alla possibilità di realizzare uno strumento grandioso: la prima fu l’ennesima bocciatura da parte della Curia del progetto di ristrutturazione della sala cinematografica della parrocchia, per il quale erano già state previste delle risorse finanziarie che a quel punto furono dirottate sull’organo; la seconda, fu la disponibilità di materiale fonico proveniente da due strumenti dismessi da chiese Inglesi.

 

Fin da subito si pensò ad uno strumento sinfonico/moderno che fosse idoneo all’esecuzione di un ampio repertorio. La presenza nella zona di un buon numero di strumenti ottocenteschi, neo-barocchi o in stile barocco nord-europeo e la totale assenza di strumenti romantico/sinfonici fu un ulteriore punto a favore di tale scelta.

 

A quel punto fu interpellato l’organaro Diego Bonato di Verona, che aveva già fornito alla parrocchia un piccolo organo positivo per la piccola chiesa di S. Alessandro, il quale si recò in Inghilterra per valutare lo stato e l’idoneità dei materiali dei due strumenti dell’organaro Nicholson. L’ottima qualità riscontrata ed il prezzo estremamente contenuto fecero si che entrambi gli organi vennero acquisiti dalla parrocchia e trasportati nel laboratorio dell’organaro.

 

Iniziò così un lungo lavoro di censimento del materiale a disposizione da parte di Oreni e di Bonato, valutando tutte le integrazioni del caso.

 

Il progetto è una sintesi delle esperienze maturate da Paolo Oreni grazie ai suoi concerti in giro per l’Europa ma in particolare ci si è ispirati ad uno strumento a lui molto caro che è l’organo Kleuker-Steinmeyer della Tonhalle di Zurigo progettato dall’organista francese Jean Guillou. Lo strumento della Tonhalle fu un importante punto di riferimento per la progettazione, infatti, Bonato si recò a Zurigo con Oreni per rilevare le misure di alcuni registri per il nuovo organo.

 

Il progetto definitivo venne quindi presentato alla commissione economica che lo approvò con entusiasmo. Paolo Oreni fu nominato organista titolare del futuro nuovo organo e fu incaricato di supervisionarne la costruzione. Fu anche nominato in qualità di co-titolare l’organista del teatro alla Scala di Milano, Lorenzo Bonoldi.

 

La consegna del nuovo strumento era stata inizialmente prevista in occasione della festa patronale dell’ottobre del 2012 ma diversi fattori la fecero slittare di alcuni mesi. Tra questi non mancarono molti ripensamenti e varianti in corso d’opera che contribuirono ad allungare i tempi. Diversi registri furono sostituiti con nuovi e, in generale, il processo di intonazione fu rivisto più volte.

 

Nel maggio 2013 Bonato dichiarò la fine dei lavori ed a giugno fu fatta una presentazione dello strumento con un breve concerto, in attesa dell’inaugurazione ufficiale. Fu inoltre costituita, per volere del parroco, l’associazione “Amici del Grande Organo di S. Anastasia” con lo scopo di organizzare e promuovere eventi sul grande organo, affidandone la direzione artistica allo stesso Oreni.

 

Purtroppo, nonostante tutti gli sforzi profusi, Oreni non fu soddisfatto del risultato finale e fece fare due preventivi tra l’estate e l’autunno 2013 a due diversi organari (uno Tedesco ed uno Italiano) per cercare di perfezionare lo strumento.

 

Ciò malgrado, ad un anno di distanza dalla data inizialmente prevista, nell’ottobre 2013, in occasione della festa patronale, si tenne l’inaugurazione ufficiale con un ciclo di 3 concerti, due dei quali tenuti da Paolo Oreni che per il terzo invitò Jean Guillou.

 

Nei mesi successivi, vennero valutate le azioni da intraprendere per affrontare le migliorie da apportare allo strumento. Le divergenze di vedute sul da farsi tra il parroco e Oreni portarono quest’ultimo a rassegnare le sue dimissioni da tutti gli incarichi il 7 dicembre 2013.

 

Alla fine dello stesso mese venne incaricato Daniele Tobio, con grande esperienza nella direzione di festival organistici, nel ruolo di direttore artistico dell’associazione “Amici del Grande Organo di S.Anastasia” e Lorenzo Bonoldi divenne organista residente.

 

Diego Bonato, Jean Guillou e Lorenzo Bonoldi durante il collaudo del Marzo 2014
Diego Bonato, Jean Guillou e Lorenzo Bonoldi durante il collaudo del Marzo 2014

 

Nel marzo 2014 venne effettuato il collaudo dello strumento alla presenza dell’organaro Bonato e degli organisti Bonoldi e Guillou; quest’ultimo, visti i rapporti di grande stima e amicizia con il parroco, accettò di far parte gratuitamente della commisisone esaminatrice.

 

Il collaudo ebbe esito parzialmente positivo e furono considerate auspicabili alcune modifiche all‘intonazione. Il M° Guillou suggerì che venisse effettuata una serie di interventi sullo strumento e fu chiesto all’organaro Bonato di presentare un preventivo con la clausola che i lavori fossero completati entro il successivo festival organistico. Purtoppo il prolungarsi dei lavori al grande organo al di là delle date inizialmente programmate fece accumulare ritardi su altre commesse al Bonato che non riuscì a predisporre e presentare il preventivo.

 

A giugno dello stesso anno, si profilò un’opportunità con l’organaro Klais che, su mediazione dello stesso Guillou, accettò di apportare le modifiche richieste all’intonazione. Venne così fatto un sopralluogo dello strumento effettuato in presenza dello stesso direttore della ditta Klais, Philip Klais, che, tra l’altro, espresse in quell’occasione un avviso positivo sullo strumento, confermando quindi quanto già indicato da Jean Guillou, e che, valutati gli interventi, li fece realizzare nell’estate 2014.

  

Durante il primo festival dell’ottobre 2014, per riconoscenza all’impegno profuso benevolmente per l’organo, il M° Guillou venne nominato titolare onorario dello strumento.

 

Sin dal 2014 tutti gli anni a ottobre, in occasione della festa patronale, si tiene un grande Festival organistico internazionale e durante l’anno viene organizzato il ciclo di concerti “Parole d’organo”.

 

A causa dei suoi numerosi impegni professionali, Lorenzo Bonoldi ha lasciato l’incarico di organista residente agli inizi del 2016.